I reni dei nostri gatti assolvono a molte importanti funzioni: aiutano a regolare la pressione, producono ormoni, stimolano il midollo osseo a produrre i globuli rossi e rimuovono le scorie dal sangue. Con l’avanzare dell’età o a causa di altre problematiche che andremo ad analizzare, può insorgere un’insufficienza renale nel nostro gatto. Se diventa cronica, purtroppo non esistono cure. Ma con una diagnosi precoce e particolari attenzioni nei confronti dell’alimentazione, possiamo migliorare la qualità di vita del nostro amico peloso.
Indice
Malattia cronica dei reni nei gatti o insufficienza renale
L’insufficienza renale nel gatto è una condizione che può mettere a rischio la vita del nostro amico felino e non va assolutamente sottovalutata. I reni nei gatti hanno una funzione più importante rispetto a quella che hanno nei cani o negli uomini. Trattandosi infatti di un animale di origini desertiche, il gatto riassorbe molta acqua dalle urine per non disperderla nell’ambiente. Se i reni non funzionano a dovere, nel sangue vengono rilasciate molte sostanze tossiche che creano diversi problemi fino ad arrivare all’uremia, ovvero la presenza di urea (il prodotto di scarto eliminato con l’urina) nel sangue, con conseguente danneggiamento degli organi che se non curato può avere esiti fatali.
Esistono due tipi di insufficienza renale nei gatti: acuta o cronica. Ognuna di esse ha diverse cause, cure e conseguenze.
Insufficienza renale acuta
L’insufficienza renale acuta si sviluppa improvvisamente nel giro di giorni o settimane. Può manifestarsi nei gatti di tutte le età e può avere diverse cause:
- Avvelenamento: la maggior parte delle insufficienze renali acute è conseguenza di qualche veleno ingerito dal nostro gatto. Antigelo, piante tossiche come i gigli, pesticidi, detergenti e alcune medicine per gli umani sono altamente intossicanti per i nostri pelosi. Persino una singola pastiglia di ibuprofene può provocare il blocco della funzione renale in un gatto. È quindi importante assicurarci che queste sostanze non siano lasciate a portata del nostro micio.
- Traumi: in particolare la rottura del bacino o lo scoppio della vescica.
- Shock causato da una rapida perdita di sangue o veloce disidratazione: temperature eccessivamente elevate, un incremento importante delle attività motorie, vomito e diarrea possono tutte provocare una grande perdita di liquidi.
- Infezione ai reni.
- Blocchi che modificano il flusso di sangue verso i reni e il flusso di urina al di fuori di essi.
- Arresto cardiaco con bassa pressione sanguigna, che riduce il flusso di sangue ai reni.
Se diagnosticata in tempo, l’insufficienza renale acuta può essere curata.
Insufficienza renale cronica
Le malattie croniche dei reni sono più comuni nei gatti di mezza età o più anziani e si sviluppano nel corso di mesi o persino anni. Prestiamo particolare attenzione se il nostro gatto ha 7 anni o più.
Anche se le cause dell’insufficienza renale cronica non sono ancora del tutto dimostrate, si pensa che possano dipendere da:
- infezioni ai reni o blocchi, che non si evolvono in insufficienza renale acuta, ma riducono la funzione renale gradualmente per mesi o anni;
- problemi dentali importanti
- pressione sanguigna alta
- problemi alla tiroide
- cancro
Perché è così frequente nei gatti anziani?
L’insufficienza renale cronica tende a manifestarsi soprattutto nei gatti anziani per diversi motivi. Possono esserci infatti dei problemi di salute pregressi, una predisposizione genetica, intossicazioni o uno stile di vita inadatto, a partire da un’alimentazione scorretta.
Il gatto infatti ha una gestione particolare dei fluidi: beve poco, concentra molto l’urina e mangia cibo con un alto contenuto di proteine e fosforo. Il risultato è una predisposizione a trovarsi facilmente in stato di disidratazione, stato che se viene perpetrato per diversi anni può avere come risultato il malfunzionamento dei reni.
Quali sono i sintomi più evidenti?
I possibili sintomi dell’insufficienza renale nei gatti possono essere difficili da individuare. Purtroppo, quando il problema diventa manifesto, solitamente i reni hanno già perso circa il 75% della loro funzionalità e non riescono a filtrare il sangue e a eliminare le tossine come dovrebbero.
Scopriamo quindi insieme a quali campanelli d’allarme dobbiamo prestare attenzione:
- Minzione frequente: potremmo pensare che urinare spesso sia segno del buon funzionamento dei reni del nostro gatto, ma invece implica che questi organi non sono più in grado di trattenere il liquido.
- Urinare fuori dalla lettiera è un altro sintomo che può indicare l’incapacità di trattenere l’urina.
- Bere molta acqua: è indice che il gatto sta cercando di rimpiazzare i fluidi persi con l’urinazione eccessiva.
- Infezioni batteriche della vescica e dei reni: si sviluppano con più frequenza nelle urine diluite prodotte dai reni malfunzionanti.
- Perdita di peso e di appetito.
- Vomito e diarrea.
- Urine contenenti sangue o torbide.
- Ulcere in bocca, specialmente sulle gengive e la lingua.
- Alito cattivo con odore simile all’ammoniaca.
- Pelo stopposo.
- Costipazione.
- Debolezza e apatia.
Terapie, aspettativa di vita e guarigione
I metodi per effettuare una diagnosi di insufficienza renale nei gatti consistono in alcuni esami che il veterinario può decidere di effettuare, ovvero: esami del sangue e delle urine, un’ecografia ai reni o anche una biopsia.
Una volta individuata la malattia dei reni, le terapie cambieranno in base alla sua gravità. Nei casi più critici può essere necessario ricorrere alla chirurgia per per rimuovere un eventuale blocco, in altri casi andranno effettuate delle iniezioni sottocutanee di fluidi a casa, e nelle situazioni migliori sarà sufficiente adottare una dieta speciale e somministrare alcuni farmaci per la proteinuria e integratori con carbonato di calcio.
Con particolare attenzione all’alimentazione, acqua fresca in abbondanza, un ambiente sereno e controlli regolari il nostro gatto potrà avere una vita di qualità.
Nel caso di insufficienza renale acuta, la guarigione è possibile e prima si interviene meglio è, anche con la prevenzione per evitare che il problema si ripresenti. Quando invece la malattia dei reni diventa cronica non esistono purtroppo terapie risolutive, ma l’aspettativa di vita del nostro micio può essere di molti anni se faremo attenzione a seguire scrupolosamente quanto consigliato dal veterinario.
Cosa può mangiare un gatto con malattia renale cronica?
La dieta per i gatti che soffrono di insufficienza renale deve essere curata con attenzione in quanto parte fondamentale delle accortezze da prendere per garantire il suo benessere.
Sia che si tratti di dieta casalinga o di prodotti confezionati, dovremo assicurarci che il cibo sia povero di alcuni nutrienti e ricco di altri, nel dettaglio:
- L’alimentazione del gatto con malattia cronica dei reni deve contenere poche proteine ma con alto valore nutrizionale. Le proteine sono infatti la base portante della dieta dei nostri felini, ma purtroppo sono anche la principale causa della produzione di urea come prodotto di scarto. Quindi meno proteine mangerà, meno urea verrà prodotta, creando minori danni agli organi.
- Anche il fosforo va contenuto nelle quantità, in quanto se non viene eliminato dai reni ma si accumula nell’organismo può nuocere alla salute del piccolo paziente.
- L’alimentazione del gatto con insufficienza renale deve invece essere ricca di potassio e vitamina B, sostanze che vengono eliminate in eccesso e che, se nell’animale sano vengono riassorbite dal rene, quando questo organo è debilitato non vengono assorbite in maniera sufficiente.
- Il sodio va limitato, in quanto nel riassorbimento questo elemento si sostituisce al potassio. Quindi per quanto potassio viene disperso, tanto sodio resta all’interno dell’organismo, ed è quindi importante introdurne il meno possibile attraverso l’alimentazione.
- E’ infine fondamentale la concentrazione energetica e nutrizionale: il gatto affetto da insufficienza renale cronica ha poco appetito ed è quindi importante che quel poco cibo che riesce a mangiare gli fornisca tutte le sostanze nutritive di cui necessita nella sua particolare condizione. Se dovesse infatti indebolirsi a causa della scarsa nutrizione, aumenterebbe il rischio di incorrere in infezioni e altre problematiche che andrebbero a peggiorare ulteriormente il suo stato di salute.
In commercio esistono alimenti pensati appositamente per i piccoli pazienti che soffrono di questo problema, mentre per chi preferisce una dieta casalinga sarà fondamentale seguire i consigli del veterinario ed eventualmente somministrare anche degli integratori.
Ricordiamo inoltre che è importante introdurre il nuovo cibo gradualmente nella dieta del nostro amico peloso. Il veterinario saprà consigliarci anche in questo caso su come facilitare la transizione.
Prevenzione dell’insufficienza renale
In linea di massima, per prevenire i problemi ai reni nei gatti è consigliabile assicurarsi che il nostro amico peloso beva acqua a sufficienza. Ricordiamo che questi felini preferiscono l’acqua fresca, quindi una fontanella potrebbe aiutarci a invogliarlo a bere.
Assicuriamoci poi che il suo cibo sia di ottima qualità, con alti valori nutrizionali e scarso contenuto di sodio e fosforo.
Un fattore da non sottovalutare è poi il fatto che i gatti che vivono fuori casa sono più a rischio di sviluppare un’insufficienza renale rispetto a quelli che vivono in appartamento. Un esemplare libero di vagare a suo piacimento, specialmente se non sterilizzato, rischia di contrarre infezioni come la Fiv (o immunodeficienza virale felina), che in un caso su cinque determina una malattia renale cronica.
In generale, l’insorgere del problema può essere piuttosto subdolo, in quanto il gatto magari perde poco peso e urina più spesso, ed accorgersene non è facile. È quindi importante effettuare regolare controlli dal veterinario nel gatto maturo o anziano, in quanto una diagnosi precoce permette di intervenire meglio e con minori conseguenze per la salute del nostro amico felino.