La stomatite felina è un’estesa infiammazione che si presenta all’interno della bocca. Si tratta di una condizione molto dolorosa a cui si fa riferimento in termini medici col nome di Gengivostomatite Cronica Felina (FCGS). Questa patologia può durare anche anni, colpisce la mucosa buccale e può estendersi con ulcere e sanguinamenti fino alla gola. È molto importante riconoscere i sintomi di questo disturbo per poter intervenire sia con rimedi naturali che con trattamenti medici quando necessario.
Indice
Cos’è e perché appare così spesso nei gatti
La stomatite nei gatti è provocata da una reazione eccessiva del sistema immunitario alla placca che si accumula sulla superficie dei denti. La mucosa buccale si assottiglia e diventa rossa e ulcerata. Il dolore provocato da questo disturbo non solo rende difficoltoso mangiare, ma ostacola anche la pulizia che i nostri felini eseguono con la lingua, influendo così molto negativamente sulla qualità di vita. Si stima che la FCGS colpisca tra l’1 e il 4% dei gatti, ed è quindi un problema molto diffuso.
La stomatite felina può presentarsi in 2 forme in base alla zona colpita:
- La prima forma si chiama stomatite parodontale ed è caratterizzata da un’infiammazione che ha origine nelle gengive e nei tessuti che circondano i denti (il parodonto);
- La seconda forma, chiamata stomatite caudale, coinvolge l’area nella parte posteriore della bocca in cui la mascella superiore e quella inferiore si incontrano, le cosiddette “fauci”, e risulta più impegnativa da curare rispetto alla prima.
Come riconoscere i sintomi
Nella FCGS le aree colpite dall’infiammazione assumono un tipico aspetto rosso brillante, sanguinano facilmente e possono mostrare chiazze in rilievo arrotondate. Tra i sintomi più evidenti da riconoscere dobbiamo fare attenzione ai seguenti segnali:
- perdita di peso
- alito cattivo
- sbavamento
- sanguinamenti all’interno della bocca
- portarsi spesso le zampe alla bocca
I gatti che soffrono di FCGS tendono inoltre a mostrare un manto arruffato e opaco come conseguenza della scarsa nutrizione e del dolore provocato dal leccarsi.
La diagnosi
Non esiste un semplice di test di laboratorio per diagnosticare la FCGS, ma i veterinari possono accorgersi della sua presenza basandosi sui sintomi che il gatto manifesta ed effettuando un esame della cavità orale.
Bisogna innanzitutto escludere che l’infiammazione orale non sia causata dalle più comuni gengiviti o parodontiti o da alcune malattie sistemiche che provocano sintomi comuni a quelli della stomatite.
Per verificare che non siano presenti determinati disturbi metabolici sarà poi necessario effettuare degli esami del sangue, utili anche per verificare che il gatto non sia affetto da FIV o FeLV.
Una radiografia potrebbe essere necessaria per valutare se il disturbo parodontale può essere causato dal riassorbimento della radice di un dente o da qualche residuo di un dente caduto che può provocare infiammazione.
Infine, se lo stato infiammatorio non è diffuso ma è localizzato a un’area specifica, potrebbe essere necessario effettuare una biopsia per differenziare la FCGS da un cancro orale o da un’infezione di diverso tipo.
Cause della Stomatite felina
In base alla causa scatenante, la stomatite felina si divide in tre tipi:
- la stomatite eosinofilica, un’infiammazione che presenta un’elevata presenza di globuli bianchi;
- la stomatite erpetica, provocata dal virus dell’herpes che può rimanere latente anche dopo che la fase acuta è stata curata e ripresentarsi in momenti in cui le difese immunitarie tendono ad abbassarsi;
- la stomatite linfoplasmacellulare, una grave infiammazione che presenta una miscela di linfociti e plasma tra le cellule presenti e che coinvolge spesso anche la gengiva (gengivite) e il tessuto intorno ai denti (parodontite).
A tutto ciò si aggiunge il fatto che la salute orale è piuttosto sottovalutata quando si tratta dei gatti e difficilmente per questi felini vengono adottate misure di prevenzione come regolari lavaggi dei denti a casa o pulizie dentali effettuate da specialisti.
Caratteristiche della malattia
La stomatite felina è purtroppo una malattia che tende a diventare cronica, ed è quindi importante pensare a delle cure a lungo termine e non solo risolutive nell’immediato.
Si tratta di un problema che causa molto dolore, e i gatti che ne vengono colpiti finiscono spesso per non riuscire ad alimentarsi in modo adeguato. Le ulcere e l’infiammazione che si formano all’interno della bocca rendono infatti la masticazione molto dolorosa e il felino rischia una severa denutrizione se non viene curato.
Se vi state chiedendo se la stomatite felina è contagiosa per l’uomo e per gli altri animali di casa, la risposta è no. Anche altri gatti che vivono nella stessa casa non rischiano il contagio, anche se sarebbe bene utilizzare delle ciotole a parte per il micio ammalato per evitare sovra infezioni dovute alla sua condizione già debilitata. Unica eccezione per quanto riguarda la contagiosità è quando la causa scatenante della FCGS è il virus dell’herpes, che può in effetti essere trasmesso sia all’uomo che agli altri animali.
I rimedi naturali
I trattamenti per la FCGS variano in base allo stadio e alla gravità della condizione infiammatoria e alla risposta del singolo individuo. Non essendoci delle cause specifiche, non esistono nemmeno delle cure valide per tutti ma bisogna ricorrere ad alcune tecniche, a volte abbinate tra loro, fino a trovare quella che riuscirà a portare i risultati desiderati.
Si parte solitamente dai rimedi naturali, che possono portare grandi benefici ai nostri amici felini scongiurando gli effetti collaterali legati all’uso di farmaci.
Innanzitutto, è bene iniziare con una corretta igiene orale e con la pulizia dei denti per tenere sotto controllo l’accumulo di placca e modulare così la risposta infiammatoria. E’ quindi importante seguire un regolare programma di cura dei denti a casa, effettuando una pulizia con un apposito spazzolino o un ditale di gomma anch’esso pensato apposta per questo scopo. Esistono anche dei dentifrici e degli snack ideati per la pulizia dentale dei nostri felini domestici.
Tra i rimedi naturali per la stomatite nei gatti troviamo poi l’aloe vera, di cui potremmo spalmare sulle gengive sia il gel ricavato direttamente dall’interno delle foglie della pianta, sia degli appositi prodotti a base di questa pianta dai portentosi effetti benefici.
In alternativa Madre Natura offre altri rimedi: potremmo ad esempio spennellare afte e ulcere della mucosa orale con propoli o calendula diluiti in un cucchiaino d’acqua, con dell’arnica oppure utilizzando un decotto di malva da far bere al nostro animale.
Nei momenti in cui il dolore si fa più acuto, può poi essere una buona idea dare al nostro micio solo cibi molto morbidi da mangiare, ad esempio degli omogeneizzati, che potremmo anche realizzare in casa frullando la sua solita pappa umida.
Le cure e i farmaci
Se la pulizia dentale e i rimedi naturali non dovessero sortire gli effetti desiderati, diventa necessario ricorrere alle cure farmacologiche.
Siccome le infezioni batteriche giocano un ruolo importante nello sviluppo della FCGS e possono complicare la condizione, spesso vengono prescritti degli antibiotici. Questi farmaci sono utili nella fase acuta del disturbo, ma trattandosi di una malattia cronica la sua ricomparsa a fine terapia non è insolita e gli antibiotici non possono essere utilizzati per periodi prolungati.
Il veterinario potrebbe prescrivere anche degli steroidi per ridurre l’infiammazione nella bocca e procurare sollievo. Anche in questo caso però l’utilizzo a lungo termine è sconsigliato sia per gli effetti collaterali sia per l’assuefazione che ne va a ridurre l’efficacia.
Tra le altre terapie possibili per normalizzare il sistema immunitario vengono a volte utilizzati interferoni, lottoferrina bovina e acidi grassi esterificati. In passato venivano utilizzati anche farmaci immunosoppressori più forti ma questa strada non viene più intrapresa ormai per via degli effetti collaterali che tendono a superare i benefici.
Ci sono quindi molte opzioni mediche per trattare la stomatite feline nella sua fase acuta e per mantenere sotto controllo nel breve termine, ma trattandosi purtroppo di una malattia che tende a diventare cronica, in alcuni casi diventa necessario intervenire in maniera più invasiva.
La chirurgia
Il passo successivo ai farmaci è la chirurgia orale che può prevedere l’estrazione anche totale dei denti e la rimozione del tessuto infiammato. Secondo gli studi, l’80% dei gatti trae beneficio da questo intervento e può ritenersi guarito, anche se in alcuni casi sarà invece necessario proseguire comunque con i trattamenti farmacologici. E’ comprensibile che i proprietari del gatto siano spaventati all’idea di rimuovere tutti i denti del proprio animale, ma in seguito a questo intervento il gatto riesce a nutrirsi meglio di quanto facesse prima con il dolore dovuto all’infiammazione, migliorando la propria qualità di vita e uscendo da una situazione che rischia persino di mettere in pericolo la sua vita.