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Home Cani

Infiammazione intestinale cronica nel cane: sintomi principali e dieta consigliata

Maria Ferrari by Maria Ferrari
Marzo 24, 2024
in Cani, Salute del cane
0
Cane con infiammazione intestinale
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L’infiammazione intestinale cronica nel cane è una condizione in cui l’intestino si infiamma gravemente e continuamente. La crescita smodata di cellule infiammatorie provoca una risposta eccessiva del sistema immunitario che finisce per attaccare l’organismo stesso. Il persistente stato infiammatorio e la risposta autoimmune del corpo danneggiano il tratto digestivo rendendo difficoltoso l’assorbimento del cibo e dei nutrienti, con gravi conseguenze sulla salute dell’animale.

Indice

  • Quali sono le cause?
  • I sintomi
    • Vomito cronico
    • Diarrea cronica
    • Perdita di perso e inappetenza
  • La diagnosi
  • Le cure
    • La dieta
    • I farmaci
      • I corticosteroidi
    • La sverminazione
    • La Vitamina B12
  • La prognosi

Quali sono le cause?

Non è ancora del tutto chiaro quale sia la causa dell’infiammazione intestinale cronica nel cane. I veterinari sospettano tuttavia che possa essere provocata o quantomeno favorita da alcune condizioni preesistenti quali:

  • infezioni batteriche
  • reazioni avverse a una specifica proteina presente nella dieta
  • predisposizione genetica
  • parassiti
  • sistema immunitario compromesso

I sintomi

I sintomi dell’infiammazione intestinale cronica nel cane variano in base al tratto dell’apparato digestivo colpito e alla gravità dello stato infiammatorio.

Vomito cronico

Se l’infiammazione colpisce lo stomaco, il cane vomiterà cronicamente. La causa non sempre è identificabile, ma in alcuni casi è possibile ricondurre il problema ad alcuni cibi che favoriscono l’irritazione.

Diarrea cronica

Se l’infiammazione è localizzata primariamente nell’intestino tenue, il cane può presentare diarrea e la presenza di sangue o muco nelle feci. Mentre diarrea e muco occasionali e non ricorrenti sono piuttosto normali, il sangue è sempre considerato un’emergenza che richiede subito una visita dal veterinario.

Perdita di perso e inappetenza

Se il cane manifesta perdita di peso e inappetenza potrebbe soffrire di infiammazione cronica intestinale. Quando lo stato infiammatorio non è ancora particolarmente grave oppure è agli esordi, l’animale potrebbe apparire letargico e iniziare a mangiare meno del solito. Intervenire al più presto possibile è fondamentale per contenere i danni dell’infiammazione intestinale, quindi se l’inappetenza dura più di un paio di giorni è il caso di contattare il veterinario. Alcuni cani, al contrario, sviluppano invece un appetito insolitamente vorace in risposta all’incapacità di digerire e assorbire il cibo che mangiano.

La diagnosi

Per identificare la tipologia specifica di infiammazione intestinale cronica di cui soffre il cane è necessaria una biopsia. Per ottenere il campione da analizzare viene effettuato un intervento chirurgico in anestesia totale. In base alla presunta localizzazione dell’infiammazione, il veterinario potrebbe consigliare sia una procedura endoscopica sia una chirurgia esplorativa dell’intero addome.

Se si sospetta che siano coinvolti l’intestino tenue o l’intestino crasso, diventa necessario intervenire con la chirurgia esplorativa, in quanto queste aree non sono accessibili per via endoscopica. In questo caso vengono raccolti campioni da tutti i diversi strati delle pareti dell’organo coinvolto.

Se l’infiammazione riguarda invece principalmente lo stomaco o il colon i campioni di tessuto possono essere ottenuti con un endoscopio.

La chirurgia addominale, anche se più invasiva, ha il pregio di fornire dei campioni migliori per effettuare una diagnosi.

I tessuti raccolti con la biopsia vengono poi inviati a un veterinario patologo, il quale fornirà una diagnosi descrittiva della sindrome in base al tipo principale di cellule infiammatorie presenti.

L’irritazione cronica spinge il corpo a inviare determinate cellule del sistema immunitario nell’area colpita. L’infiammazione intestinale cronica viene diagnosticata quando queste cellule raggiungono livelli al di sopra della norma nei tessuti.

Fra gli altri esami che possono servire per verificare la presenza della malattia, il nostro veterinario potrebbe ritenere opportuno effettuare anche:

  • esami delle feci in cerca di microorganismi che causano infezioni;
  • esami del sangue per verificare i livelli di vitamina B12, indicatori di un possibile malassorbimento dei nutrienti;
  • controllo dei folati nel sangue, il livello dei quali può indicare uno squilibrio nella normale flora batterica dell’intestino.

Le cure

Non c’è una “cura” per l’infiammazione intestinale cronica, ma questa malattia può essere trattata efficacemente. Non tutti i cani reagiscono allo stesso modo agli stessi farmaci o alimenti, quindi può essere necessario fare diversi tentativi per trovare la “formula” giusta.

Se la diagnosi riscontra un particolare disturbo che causa la condizione, sarà sufficiente curare il problema alla base. Nella maggior parte dei casi di infiammazione intestinale cronica non è però possibile determinare una causa specifica, e si parla quindi di disturbo idiopatico.

Scopriamo di seguito come si interviene per trattare l’infiammazione.

La dieta

In base a quale parte risulta colpita dall’infiammazione secondo i test, può essere prescritta una particolare dieta curativa. Di solito si consiglia una dieta che preveda l’assunzione di una sola proteina che il cane non ha mai mangiato in precedenza. Il cibo per cani contiene prevalentemente manzo, pollo, tacchino e agnello. La nuova dieta potrebbe essere quindi a base di coniglio, anatra, salmone, aringa, cinghiale o cervo. La dieta può essere composta da cibo secco, umido di qualità o dieta casalinga, a seconda delle indicazioni del dottore. Esistono inoltre sul mercato masticativi naturali come la papaya essiccata o la radice di erica, che agiscono come antiinfiammatorio naturale e possono aiutare a calmare lo stress dell’animale.

In alternativa il veterinario potrebbe prescrivere un’alimentazione basata su una proteina idrolizzata, ovvero una proteina che viene scissa attraverso un processo di idrolisi in parti più piccole, in modo che il corpo non la riconosca come una specifica proteina, evitando così reazioni avverse.

Per verificare l’efficacia della nuova dieta, è necessario somministrare esclusivamente il cibo a base della proteina prescelta per almeno 8-12 settimane. In questo periodo il cane non deve assumere nessuno snack o altri alimenti diversi da quelli indicati dal veterinario.

I farmaci non vengono sempre prescritti nella fase iniziale, in quanto in alcuni casi modificare la dieta è sufficiente per ridurre l’infiammazione. Quando invece questo primo step non dovesse risultate sufficiente, è possibile ricorrere a:

I farmaci

  • antibiotici (con prescrizione), come il metronidazolo, per i loro effetti antinfiammatori sul tratto intestinale;
  • probiotici sotto forma di integratori per ristabilire il normale equilibrio nella flora batterica intestinale;
  • farmaci immunosoppressori (con prescrizione) come i corticosteroidi, il prednisone, il budesonide e il dexamethasone per tenere sotto controllo i sintomi.

I corticosteroidi

I corticosteroidi vengono prescritti solo quando veramente necessari in quanto, com’è noto, possono causare alcuni effetti collaterali indesiderati come aumento della sete, dell’appetito e della minzione, e l’utilizzo a lungo termine può compromettere le funzionalità del fegato. Per ridurre al minimo i rischi, il cane deve assumere il dosaggio più basso possibile che possa però risultare efficace. All’inizio della terapia può essere necessario somministrare dosi più alte, per poi abbassarle quando l’organismo inizia a rispondere ai farmaci.

Generalmente, il trattamento con corticosteroidi dura alcuni mesi, poi i farmaci vengono sospesi per verificare se il cane può farne a meno. Se dovessero ripresentarsi vomito o diarrea, verrà ripresa la cura. Nei casi in cui diventa difficile somministrare le medicine per via orale, è possibile rimediare con delle iniezioni periodiche che contengono corticosteroidi a lunga azione. Lo svantaggio in questo caso è che il farmaco non può essere rimosso dall’organismo in caso di reazioni avverse.

La sverminazione

Una sverminazione ad ampio spettro potrebbe essere consigliata in quanto gli esami delle feci non sono sempre rappresentativi dei parassiti presenti nel tratto gastrointestinale.

La Vitamina B12

Gli integratori a base di Vitamina B12 (cobalamina) vengono spesso consigliati in quanto i cani che soffrono di infiammazione intestinale cronica non riescono ad assorbire questa sostanza importante per la produzione di globuli rossi e la formazione del midollo osseo.

La prognosi

La prognosi è generalmente buona, e una volta identificate la dieta o le cure farmacologiche più efficaci per il singolo individuo, queste vengono solitamente continuate per tutta la vita. Il dosaggio dei farmaci può essere abbassato e per alcuni cani addirittura sospeso per anni. In altri casi diventa invece necessario fare dei piccoli aggiustamenti nella terapia ogni tot mesi. In caso dieta e corticosteroidi non dovessero dare i risultati desiderati, sarà necessario effettuare nuovi test per ricercare eventuali problemi di salute nascosti che possono provocare l’infiammazione.

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