Per mantenere morbido e brillante il pelo del gatto bisogna fare molta attenzione allo stato di salute della pelle, e il fattore più importante per una pelle sana è l’alimentazione. Quando il gatto ha una cute sana, il suo manto appare folto, liscio e morbido al tatto.
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Funzione e struttura della pelle del gatto
La pelle funge da barriera protettiva nei confronti dell’ambiente esterno e partecipa dei processi di regolamento della temperatura interna mantenendola costante. Nel gatto, la pelle è composta da due strati: l’epidermide e lo strato basale (o derma). I peli che noi vediamo dall’esterno e che danno colore alla pelliccia nascono in quest’ultimo e si chiamano “peli primari o principali” (detti anche giarra). Ogni follicolo pilifero può contenere fino a sei peli primari circondati da altri peli secondari (sottopelo) che infoltiscono il manto isolandolo dalle aggressioni esterne. I peli primari sono affiancati da ghiandole sebacee che secernono sebo a seconda del bisogno e mantengono in equilibrio il livello di idratazione della cute. Quando questo equilibrio viene compromesso, possono crearsi zone più secche a livello superficiale che inspessiscono gli strati di pelle più superficiali accumulandosi sotto forma di squame cheratinose. Queste cellule epiteliali morte possono diventare croste e provocare prurito eccessivo (come nel caso della dermatite) ma anche la perdita di pelo. Le cause delle alterazioni della pelle sono dunque direttamente relazionate con l’indebolimento e la perdita del pelo. L’origine di questi sintomi può essere dovuta a fattori esterni come nel caso di allergie e/o dermatite per contatto o topiche, che provocano la perdita localizzata del pelo, oppure di tipo sistemico come le allergie alimentari, lo stress o le malattie.
Come influisce il cibo sulla salute di cute e manto dei nostri animali?
I valori nutrizionali dei croccantini e del cibo umido che diamo al nostro gatto influiscono direttamente sullo stato di salute della pelle. La presenza di acidi grassi essenziali come l’Omega 3 e l’Omega 6 nella giusta proporzione rappresenta un valido aiuto per la manutenzione del naturale apporto di grassi da parte delle ghiandole sebacee nonché per il rafforzamento della barriera fosfolipidica delle membrane cellulari. Esistono sul mercato una gran varietà di integratori che possono sopperire la mancanza di queste molecole nel cibo che quotidianamente diamo ai nostri gatti: l’olio di salmone, per esempio, è molto indicato per favorire la salute del manto e della pelle in generale, ma anche pranzi umidi e crocchette specificamente arricchite dove lo scarto metabolico è veramente minimo a favore di un valore nutritivo molto elevato. Basta fare attenzione all’etichetta dei prodotti che acquistiamo e leggere con attenzione. Ricorda sempre che se il primo ingrediente dell’elenco non è la carne o le proteine di origine animale, probabilmente si tratti di un prodotto scadente o con grosse quantità di cereali. L’eccessiva presenza di cereali nella dieta degli animali carnivori può creare complicazioni a lungo termine dovute ad una presenza elevata di sostanze non del tutto digeribili che sovraccaricano le funzioni biologiche di fegato e pancreas. Allergie (di cui la perdita di pelo può esserne sintomo), intolleranze alimentare e malattie croniche come l’insufficienza epatica sono alcune delle possibili complicazioni.
Sensibilità cutanea, forfora e altri disturbi dermatologici felini
Oltre alle allergie e al prurito eccessivo che può occasionare comportamenti autolesionistici (il gatto si lecca ossessivamente una determinata zona fino a far cadere il pelo); i problemi più frequenti legati allo stato di salute della pelle sono:
Sensibilità cutanea e prurito: la cute presenta zone più secche, irritate o con desquamazioni. Osserva se il gatto si gratta eccessivamente o si lecca in determinare zone più del solito e con insistenza. Il prurito può essere sintomo di diversi disturbi ma i più frequenti sono legati ad allergie di ogni genere (alimentari e non come accade per la polvere o il polline), infezioni batteriche, parassiti o squilibri ormonali. Il prurito eccessivo nelle zampe, vicino ai cuscinetti plantari può essere un chiaro segnale di allergia.
Forfora e desquamazione: come per gli umani, la forfora non è altro che pezzi di pelle morta che si staccano facilmente dal suo strato più superficiale. La forfora può comparire occasionalmente in concomitanza con il cambio di muta (se in primavera, ad esempio) o come conseguenza di uno stato di secchezza della pelle dovuto ad un clima arido. Anche il peso dell’animale può influire indirettamente nella comparizione della forfora. Quando il gatto è obeso la sua stazza rende difficile la naturale toelettatura dell’animale lasciando alcune zone fuori portata. Quando la forfora è abbondante e anche un po’ unta, significa che è in atto una seborrea.
Chiazze arrossate: possono essere dovute ad infezioni micotiche come la dermatofitosi o tigna del gatto. Si tratta di una malattia infettiva molto contagiosa con sintomi comuni ad altre affezioni cutanee. Normalmente si presenta con prurito, infiammazione e perdita di pelo localizzata (le famose chiazze arrossate). Le spore dei funghi che la provocano sono molto persistenti nell’ambiente e si depositano nel pelo dell’animale, per cui se si ha il dubbio che il gatto sia stato a contatto diretto con un animale malato (per esempio al gattile), bisogna subito rivolgersi al veterinario per scartare la presenza di questo fungo ed evitare ulteriori contagi.
Come fare la toelettatura al gatto e quanto spesso farlo
Ritirare il pelo morto regolarmente con una spazzola è una buona abitudine che può aiutare il nostro gatto nei momenti di cambio (o muta) del pelo. L’eccesso di pelo morto, infatti, se ingerito, può dar luogo alla formazione di boli di pelo nel tratto gastrointestinale che poi devono essere espulsi con fatica dall’animale.
Nel caso del gatto, animale che provvede da solo e con molta cura alla propria igiene, è molto importante non effettuare troppo spesso il bagno e utilizzare sempre shampoo e balsami delicati e adatti al loro pH. Anche il taglio delle unghie ha bisogno di una metodologia e attrezzatura speciale.
La frequenza con cui lavare un gatto dipende dal tipo di manto: in generale un gatto con il pelo medio-lungo come il persiano o il maine coon richiederà di essere lavato ogni 2-3 settimane mentre per gli individui di pelo corto andrà bene una volta ogni due mesi.
Alcune razze, come lo Sphynx, possono avere più predisposizione allo sviluppo di dermatite e avere necessità speciali per quanto riguarda la loro igiene.
Rimedi e prevenzione per un manto in salute
In generale, la causa più frequente dei disturbi dermatologici persistenti come il prurito e la perdita del pelo è riconducibile all’alimentazione. Un’alimentazione di qualità, ad alto valore nutritivo, è senz’altro la miglior forma di prevenzione. Gatti e cani hanno nelle loro pellicce il loro primo meccanismo di difesa nei confronti dell’ambiente esterno ed è molto importante per la loro salute seguire un’alimentazione ricca di proteine, vitamine, minerali e grassi di qualità. Leggi sempre la composizione di ciò che dai da mangiare al tuo gatto e avrai sempre dei manti folti e in salute.
Per la cura e il trattamento dei sintomi di pelle irritata esistono rimedi specifici e delicati che ti daranno una mano nei momenti di prurito eccessivo dando sollievo all’animale.