Il diabete nel cane è un disturbo cronico che non può essere curato definitivamente, ma può essere trattato con grande successo. Il diabete mellito è il tipo più diffuso tra i nostri amici a quattro zampe e può avere conseguenze anche molto gravi se non si interviene adeguatamente. Una particolare attenzione alla dieta, un trattamento a base di insulina e seguire le indicazioni del veterinario con scrupolo ci aiuteranno ad allungare l’aspettativa di vita del nostro cane diabetico.
Indice
Cos’è il diabete mellito nei cani
Il diabete mellito è un disturbo in cui il corpo non riesce a produrre abbastanza insulina, oppure non genera una risposta adeguata all’insulina prodotta. L’insulina è l’ormone che trasforma il cibo in energia nel seguente modo: quando un cane mangia, i nutrienti entrano nel flusso sanguigno sotto forma di glucosio, il carburante per le cellule; l’insulina funziona da recettore all’interno delle cellule, e permette al glucosio di lasciare il flusso sanguigno per entrare nelle cellule ed essere utilizzato come energia.
Nel diabete, si verifica una carenza di insulina per cui le cellule non riescono ad immagazzinare sufficiente glucosio e diventano carenti di energia. Nel contempo, il flusso sanguigno contiene un livello eccessivo di glucosio, che può danneggiare i nervi e i vasi sanguigni.
Esistono tre tipi di diabete nei cani:
Tipo I: è la tipologia più comune nei cani. Le cellule del pancreas responsabili della produzione dell’insulina vengono distrutte, causando una totale mancanza di questo ormone. Diventa così necessario effettuare iniezioni di insulina per tutta la vita.
Tipo II: questa forma di diabete è di solito associata all’obesità e consiste in una ridotta produzione di insulina da parte del pancreas.
Tipo III: è la conseguenza di una modifica negli ormoni e si presenta di solito durante la gravidanza. Questo tipo di diabete si da raramente nei cani ma può comunque capitare ed essere anche fatale (se non trattata).
Diabete mellito: come riconoscere i sintomi nei cani
Come faccio a scoprire se il mio cane ha il diabete?
Esistono alcuni sintomi precoci che possono essere individuati dal proprietario. Tra questi:
- Sete eccessiva: potreste trovare la ciotola dell’acqua sempre vuota.
- Aumento dell’urinazione: il cane potrebbe chiedere di uscire più spesso e avere anche qualche “incidente” in casa. L’aumento della minzione e della sete sono conseguenze dirette dell’eccessivo livello di glucosio nel sangue. Il corpo cerca infatti di espellerlo attraverso le urine per mezzo dell’acqua che si lega allo zucchero.
- Perdita di peso: anche se il cane mangia come al solito, inizia a dimagrire. Questo accade perché le cellule non riescono a convertire efficacemente i nutrienti del cibo in energia.
- Aumento dell’appetito: come già detto, il cibo non viene convertito in sufficiente energia e l’animale mangia di più per provare a compensare.
Se il diabete non viene diagnosticato subito e ha modo di progredire, i sintomi peggiorano e il cane inizia a perdere l’appetito, appare debole e affaticato e inizia a vomitare.
L’importanza della diagnosi precoce
Prima il diabete viene diagnosticato e si inizia quindi il trattamento, maggiori possibilità ci sono che il cane possa condurre una vita normale. Se al contrario si lascia che la situazione progredisca, l’animale può incorrere in gravi conseguenze fino a rischiare la vita.
La diagnosi del diabete si effettua in modo abbastanza semplice: il veterinario esegue dei test per verificare se ci sono dei livelli eccessivi di glucosio nel sangue e nelle urine. Gli esami del sangue possono poi mostrare altre alterazioni sintomatiche del diabete, come alti livelli di enzimi del fegato e uno squilibrio degli elettroliti.
Malattie collaterali: cecità e non solo
A prescindere dal tipo di diabete, i danni che l’organismo può riportare sono gli stessi e molto gravi. Gli alti livelli di zuccheri nel sangue agiscono come un veleno e possono danneggiare diversi organi come i reni, gli occhi, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi.
In particolare il cane rischia di sviluppare cataratte che portano alla cecità anche totale, poiché il glucosio in eccesso resta intrappolato nel cristallino dell’occhio, creando il caratteristico aspetto appannato.
Un altro problema collaterale può essere la chetoacidosi, una condizione che può mettere a rischio la vita del cane e che è caratterizzata da respiro affannoso, disidratazione, letargia, vomito e alito dolciastro. Questo stato può essere peggiorato da alcuni fattori come stress, interventi chirurgici, infezioni o altri problemi di salute combinati con i bassi livelli di insulina. I proprietari di cani diabetici devono tenere sempre a portata di mano gli stick per testare il chetone in caso si manifesti uno o più sintomi fra quelli sopra elencati. Se il test delle urine si rivela positivo, è necessario chiamare immediatamente un veterinario.
Il diabete può causare anche un’epatopatia, ovvero una malattia del fegato in cui il metabolismo dei grassi smette di funzionare correttamente e porta a un livello eccessivo di acidi grassi all’interno dell’organo, che finisce per esserne danneggiato.
La sindrome iperosmolare iperglicemica è un’altra conseguenza del diabete in cui nel sangue sono presenti livelli estremamente alti di glucosio e di osmolalità, ovvero di particelle disciolte nel flusso sanguigno. I cani che ne vengono colpiti hanno spesso bisogno di essere ricoverati in un ospedale veterinario.
La neuropatia diabetica è invece un effetto collaterale poco comune, ma può manifestarsi quando questa malattia si cronicizza e danneggia il sistema nervoso. I cani che ne soffrono hanno un’andatura scoordinata e possono riportare una paralisi parziale delle zampe posteriori.
Fattori di rischio e razze predisposte
A soffrire di diabete nel corso della vita è 1 cane su 300. Questa malattia può colpire qualsiasi individuo ma ci sono alcuni fattori che aumentano il rischio.
Età: di solito la patologia si manifesta in cani di mezza età o anziani, quindi dai 5 anni in su.
Sesso: le femmine non sterilizzate corrono un rischio doppio rispetto ai maschi.
Pancreatite cronica: ripetute infiammazioni del pancreas possono danneggiare l’organo portando alla comparsa del diabete.
Obesità: il peso eccessivo contribuisce all’insulino-resistenza ed è un fattore di rischio per la pancreatite.
Farmaci cortisonici: se utilizzati per lunghi periodi, possono avere come effetto collaterale il diabete.
Genetica: alcune razze sono più predisposte di altre a sviluppare questa malattia, fra queste ricordiamo:
- Alaskan Malamute
- Australian Terrier
- Bichon Frisé
- Cairn Terrier
- Keeshond
- Labrador Retriever
- Schnauzer nano
- Bassotto nano a pelo lungo
- Norsk elghund grigio
- Barboncino
- Carlino
- Samoyedo
- Spitz
- Tibetan Terrier
- Yorkshire Terrier
Quanto può vivere un cane diabetico?
Diversi studi hanno dimostrato che un cane diabetico a cui viene somministrata una terapia adeguata, che segue una dieta corretta e fa attività fisica può vivere ancora per diversi anni e in alcuni casi si può persino verificare una remissione della sintomatologia.
Dieta consigliata e alimenti vietati
La cura dell’alimentazione diventa fondamentale per il cane diabetico. Solitamente i veterinari prescrivono alimenti che contengono proteine di alta qualità, fibre e carboidrati complessi che aiutano a ridurre l’assorbimento del glucosio. La dieta deve anche essere relativamente povera di grassi, che possono causare pancreatiti.
La dieta deve essere personalizzata per il singolo animale in base al fabbisogno energetico: alcuni cani infatti arrivano al momento della diagnosi in sovrappeso, mentre altri risultano sottopeso, e bisogna quindi calibrare l’alimentazione per aiutarli a tornare al loro peso ideale.
In linea di massima, l’alimentazione per il cane diabetico deve essere altamente proteica, con almeno il 70% di proteine sul totale del pasto. L’uso dei legumi è consigliato in quanto contengono fibre utili, ma non devono superare il 20% del totale somministrato poiché le proteine vegetali hanno un valore biologico inferiore rispetto a quelle animali.
I carboidrati devono essere complessi e con un basso indice glicemico. Da preferire quindi sorgo, farro e avena, o pseudocereali come l’amaranto e la quinoa. I cereali integrali possono essere utili per l’elevato contenuto di fibre, che rallentano lo svuotamento dell’intestino e quindi l’assorbimento del glucosio, oltre a ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi. Ricordiamo però che possono essere piuttosto difficili da digerire, e devono quindi essere cotti nella maniera più adeguata.
La dieta deve poi essere ricca di vitamine e minerali, in quanto l’eccessivo lavoro dei reni che causa la poliuria tende a disperdere questi elementi preziosi per la salute. Per lo stesso motivo il cane deve assumere molti liquidi, sia bevendo che attraverso l’alimentazione.
Di fondamentale importanza è poi la regolarità nella somministrazione del cibo: l’ideale è offrire due pasti in corrispondenza delle somministrazioni di insulina, mantenendo le stesse quantità e un orario regolare per evitare continui sbalzi nella glicemia.
Per quanto riguarda gli alimenti da evitare, sono sconsigliati patate e carote perché hanno un elevato indice glicemico, e ovviamente non dobbiamo offrire dolci, insaccati, wurstel, formaggi grassi e in generale altro cibo pensato per gli umani (quindi no pane, pizza, pasta, ecc.). Da bandire anche gli snack fuori pasto, che spesso sono ricchi di carboidrati e grassi.
Il trattamento del diabete nel cane
Oltre alla dieta, anche l’esercizio fisico ricopre un ruolo fondamentale nella lotta al diabete. Un’attività fisica moderata ma costante aiuta infatti a evitare improvvisi picchi o cali nel livello del glucosio.
Le iniezioni di insulina sono poi indispensabili nella maggior parte dei cani che soffrono di diabete. Le iniezioni vanno effettuate quotidianamente ed è necessario che il padrone impari a farle. Col tempo diventerà un’abitudine sia per chi le esegue che per chi le riceve e il trattamento non risulterà per niente traumatico.
Oltre a iniettare l’insulina sotto pelle, è importante anche imparare a monitorare i livelli di glucosio per saper intervenire nel modo giusto.
Il veterinario lavorerà a stretto contatto con il padrone dell’animale e all’inizio saranno necessarie molte visite di controllo per individuare il trattamento migliore per il singolo individuo. Ma una volta trovato il giusto dosaggio di insulina e la dieta ideale, il cane potrà essere curato a casa e vivere una vita piena e felice.
Quali sono i valori glicemici giusti per un cane
La glicemia nel cane dovrebbe rimanere tra i 60 e i 130 mg/dl. I proprietari di cani diabetici dovranno monitorare con costanza i valori del proprio animale per assicurarsi che la curva glicemica resti quanto più possibile all’interno di questo range, in modo da permettere all’amico a quattro zampe una qualità di vita quanto più simile possibile a quella di un esemplare sano.
Come prevenire il diabete nel cane
La prevenzione del diabete si fonda su semplici regole che chiunque può mettere in pratica per preservare la salute del proprio animale. Visto che l’obesità è uno dei fattori di rischio, far svolgere al nostro cane una regolare attività fisica è fondamentale per mantenerlo in forma e in salute. Scegliamo poi cibo di qualità, evitiamo di condividere con lui il nostro junk food e proponiamogli pasti regolari sempre agli stessi orari per evitare picchi glicemici. Infine, regolari controlli dal veterinario ci aiuteranno a monitorare il suo stato di salute.