Il cane e ancora di più il gatto (carnivoro stretto) non ha gli stessi bisogni nutritivi dell’uomo né può metabolizzare tutte le sostanze che fanno parte della nostra dieta. Alcune famiglie alimentari, come per i carboidrati complessi e gli zuccheri, sono digeriti a fatica dagli animali e non dovrebbero essere integrati nelle loro diete in percentuali superiori al 10% (4-5% per il gatto) del totale del cibo consumato.
Lo zucchero è velenoso per i cani?
Non si tratta di una sostanza velenosa bensì dannosa per la salute del cane perché come descritto sopra, il loro organismo non è in grado di metabolizzarli facilmente richiedendo una sovra sforzo da parte del pancreas che deve produrre una quantità extra di enzimi per la digestione del glucosio.
Oltre al discorso sulle quantità, è anche importante conoscere quali categorie di cibo rappresentano, per la loro naturale composizione, un grave pericolo per il loro organismo. Non tutte le sostanze velenose per il cane, lo sono nello stesso modo: alcune hanno la capacità di provocare reazioni più o meno immediate, anche a piccolissime dosi, mentre alte hanno bisogno di più tempo e dosaggio per essere dannose.
Vediamo nel dettaglio quali sono le più pericolose per l’organismo del cane:
Elenco delle sostanze più tossiche e dannose per i cani
Alcool
L’alcool è un vero e proprio veleno per i cani. La loro funzione epatica non è del tutto efficiente, dal punto di vista enzimatico, nel metabolizzare questa molecola per cui qualsiasi bevanda alcoolica o sostanza contenente alcool (come i collutori o i profumi), se ingerita dal cane, provocherà uno stato di intossicazione.
Il grado di avvelenamento dipenderà dal peso dell’animale e dalla concentrazione di alcool presente nel cibo o liquido ingerito.
Come riconoscere i sintomi dell’intossicazione etilica nei cani?
I cani ubriachi sono in realtà in preda ad una intossicazione seria. Non bisogna mai fornire loro dell’alcool per divertimento né permettere che assumano cibi in fase di fermentazione (frutta marcia). Gli effetti immediati dell’assunzione di alcool da parte dei cani sono: mancanza di coordinazione, evacuazioni involontarie, mancata risposta agli stimoli, convulsioni, affanno, ipotermia e rallentamento della frequenza cardiaca. Se la dose di alcool è elevata e il cane non è trattato tempestivamente, si può arrivare in poche ore alla morte.
Se sospettiamo che il nostro cane abbia ingerito per errore dell’alcool, occorre portarlo subito al pronto soccorso veterinario dove il medico deciderà quale trattamento seguire in base al peso dell’animale e alla dose ingerita. Più dati saremo in grado di fornire allo specialista, più chance avrà il nostro cane di ricuperarsi. Normalmente, il trattamento da avvelenamento per alcool consiste nella somministrazione per via endovenosa di liquidi, glucosio e qualche farmaco anti-convulsioni.
Luppolo e birra
Il luppolo è altamente nocivo per il cane. La sua pianta – fresca o essiccata – contiene delle molecole ancora non individuate che possono portare in poco tempo alla morte del cane. Il sintomo più grave è l’ipertermia maligna: a pochi minuti dall’assunzione, la temperatura del cane comincia a salire pericolosamente arrivando fino ai 42°C. È fondamentale portare l’animale subito dal veterinario per cercare di abbassare la temperatura corporea poiché superati i 40 gradi la struttura delle proteine, che conformano gli organi vitali, cominciano a degradarsi causando gravi conseguenze all’intero organismo. Non esistono tutt’oggi antidoti né trattamenti specifici per l’intossicazione da luppolo, dal momento che le molecole che ne determinano l’avvelenamento, non sono ancora state isolate.
Marijuana-Hashish
Per essere letale, la dose ingerita deve superare i 2g/kg. Il principio attivo della marijuana (cannabis sativa) e della loro resina (hashish) è il THC, un alcaloide che viene detossificato dal fegato. L’assorbimento è veloce e determina in un primo momento uno stato di euforia che poi lascia spazio a effetti più o meno gravi come: agitazione, movimento oculare involontario, tachipnea (respirazione accelerata), atassia, ipersalivazione, midriasi, tachi-bradicardia e convulsioni. Se si sospetta l’ingesta da parte del cane di qualche alimento alla marijuana o anche dell’erba essiccata, sarà necessario portare l’animale dal veterinario. Non si tratta di uno sballo ma di una seria intossicazione.
NOTA: Nulla da temere invece nell’assunzione di prodotto elaborati con l’estratto dei semi di canapa od oli CBD senza THC, adatti per il consumo animale
Cioccolato e cacao
Cioccolato e cacao sono entrambi tossici per la presenza di un alcaloide: la teobromina. Si trova tanto nella versione al latte come in quella fondente, anche se quest’ultima ha percentuali più elevate. La dose tossica è di 100-500mg/kg di peso dell’animale.
I sintomi principali sono: aumento della pressione ematica, scialorrea, nervosismo e ipereccitabilità. Nei casi peggiori possono presentarsi convulsioni. Non esiste un antidoto specifico per l’intossicazione da teobromina e l’animale può arrivare a morire dopo 24 ore. È indispensabile portare il cane dal veterinario perché possa essere applicata la giusta terapia. Se abbiamo del carbone attivo in casa può essere utile farlo ingerire dall’animale per evitare il totale assorbimento della teobromina.
Caffè, Tè
le sostanze che contengono caffeina come il caffè e il tè (la teina in realtà è la stessa sostanza alla quale è stata data un nome diverso) hanno un effetto eccitante anche sui cani. La caffeina è un potente stimolante che agisce sul sistema nervoso del cane. La dose tossica dipende dalla stazza dell’animale e dalla concentrazione di caffeina contenuta nell’alimento ingerito, ed è stabilita in 150mg/kg. Nel caso di intossicazione, il trattamento è rivolto ai sintomi poiché non c’è una cura specifica. Gli effetti osservabili sull’animale sono: iperattività, respiro affannoso, frequenza cardiaca accelerata e, in casi molto rari, può sopraggiungere il coma.
Tabacco e nicotina
La nicotina, contenuta nel tabacco e nelle sigarette, è un alcaloide molto nocivo per i cani. Può arrivare a provocare la morte dell’animale se assunta in quantità superiori ai 10mg/kg di peso corporeo. La nicotina è inoltre molto rapida ad agire per cui bisogna essere molto veloci se si ha il sospetto di una possibile intossicazione. I mozziconi di sigaretta possono essere un conduttore molto pericoloso poiché contengono fino a 8mg di nicotina ciascuno e il cane potrebbe mangiarli per gioco. Per fortuna esiste un antidoto specifico: l’atropina, che agisce altrettanto velocemente e può contrastare gli effetti della nicotina in poco tempo. È bene risolversi il più presto al pronto soccorso e avvisare il medico del proprio arrivo perché possa essere preparare l’antidoto.
Muffe
le micotossine prodotte da alcune muffe come le aflatossine, ocratossine A o le fumonisine B1 possono provocare danni agli organi e di forma globale a tutto l’organismo. Indeboliscono il sistema immunitario bloccando alcune funzioni enzimatiche fondamentali.
I funghi maggiormente presenti nelle muffe sono: fusarium, aspergillus e penicillium. Il mangime secco (crocchette) è particolarmente soggetto alla presenza di micotossine (vedi paragrafo sotto). Se si ha il sospetto che l’animale abbia potuto ingerire alimenti contenenti muffe è d’obbligo la visita dal veterinario. Alcuni dei sintomi immediati sono: vomito, diarrea con presenza di sangue, minzione disordinata, inappetenza e febbre. Oltre a questi sintomi immediati, se assunte per lungo tempo, anche in dosaggi inferiori, le micotossine possono essere responsabili di gravi problemi a livello epatico e renale nonché di favorire lo sviluppo di tumori.
Nocciolo di pesca
Il nocciolo della pesca è ricco di amigdalina che, se ingerita, viene presto trasformata dai batteri presenti nell’intestino in cianuro, veleno letale non solo per i cani ma anche per l’uomo. Il soffocamento cellulare che è in grado di indurre, porta alla morte in poche ore. Agisce bloccando la capacità delle cellule di estrarre energia dalla combustione dell’ossigeno, per cui a poca distanza dal momento dell’assunzione- si giunge all’arresto respiratorio. I sintomi, purtroppo, appaiono quando il cianuro si trova già in circolo, motivo per il quale l’unica opzione è recarsi il prima possibile presso il pronto soccorso veterinario avvisando il medico del nostro arrivo perché possa preparare l’antidoto. È sufficiente un singolo nocciolo a provocare l’avvelenamento.
Noce moscata
Il seme, per il suo naturale sapore non gradito dai cani, non rappresenta un pericolo. Molto diverso è il caso di alimenti contenenti questa sostanza allucinogena. Capita, infatti, che i cani si sentano attratti dagli altri componenti della pietanza e finiscano così per ingerirla.
La dose tossica di questa spezia è molto più bassa nei cani che negli uomini, perciò, è bene fare attenzione e non fornire mai cibi dei quali non si conosca l’intera composizione. La miristicina, contenuta nella noce moscata, ha effetti sul sistema nervoso ed è inibitrice dei processi di degradazione di alcuni neurotrasmettitori responsabili del rilassamento dei nervi. I sintomi, oltre alle allucinazioni, sono: tremori, vomito, disorientamento, incremento della pressione sanguigna. In caso di avvenuta intossicazione bisogna recarsi dal veterinario che tratterà i sintomi più gravi, portando a guarigione l’animale. I casi fatali sono molto rari, data la bassa dose normalmente contenuta nel cibo.
Macadamia
Non è ancora stata individuata la molecola che rende le noci di questo frutto tossiche per il cane e non per l’uomo, che lo utilizza invece per le sue proprietà benefiche. La tossicità è bassa e i casi finora registrati sono pochi. Nulla si sa del meccanismo d’azione della tossina che provoca i sintomi di avvelenamento per cui non esiste un antidoto specifico. La dose tossica è stata stabilita in 20g/kg di peso. I sintomi finora descritti sono: vomito, letargia e immobilità degli arti. Superato il momento critico, la prognosi è favorevole.
Aglio, cipolla, erba cipollina, porro
Gli ortaggi della famiglia dell’aglio, sebbene presentino proprietà benefiche negli uomini, non sono adatti per l’apparato digerente dei cani. Queste sostanze hanno un effetto emolitico che potrebbe causare nell’animale anemia, gastroenterite, danni cronici al fegato e, nei casi più gravi, rendere necessarie le trasfusioni di sangue.
L’avvelenamento è riconoscibile dai sintomi: vomito, diarrea, debolezza e ritmo cardiaco elevato.
Sebbene l’aglio sia da considerarsi uno degli alimenti vietati per i cani, tra i sostenitori della dieta naturale o Barf, c’è chi sottolinea le proprietà antivirali e antiparassitari che questo ortaggio può apportare se assunto dall’animale nelle giuste quantità:
“[…] l’aglio come la cipolla inibisce una sostanza chiamata “enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi”, che svolge un’azione protettiva sulla parete dei globuli rossi. Se l’organismo è sposto di continuo all’azione di molecole ossidanti – come quelle contenute nel cibo industriale-, responsabili di gravi malattie degenerative, l’enzima appena citato, in presenza di elevate quantità di aglio e cipolla, non è più in gradi di proteggere la membrana cellulare dei globuli rossi”
Barf, la dieta naturale per il tuo cane, Petra Rus & Enio Martelli , Sperling and Kupfer.
Per alcuni veterinari, quindi, il problema risiede nell’associazione: mangime industriale + elevate quantità di aglio o cipolla nella dieta del cane. Non apporterebbe gravi conseguenze se il cane seguisse una dieta casalinga o naturale e l’aglio fosse integrato seguendo i giusti dosaggi.
Pasta cruda
La pasta cruda del pane (o della pizza), rappresenta un grave pericolo per cani e gatti perché, una volta nello stomaco, i lieviti continuerebbero a gonfiarsi provocando la dilatazione della parete dello stomaco fino a compromettere la vascolarizzazione dell’organo, arrivando alla tanto temuta torsione gastrica, fatale per l’animale.
Caramelle e gomme (per lo xilitolo)
Lo xilitolo è un dolcificante presente nelle caramelle e nelle gomme da masticare. Nei cani provoca un pericoloso aumento dell’insulina e di conseguenza un picco negativo dell’indice glicemico. L’ipoglicemia, se grave, può indurre il coma e causare persino la morte. La dose tossica per i cani in grado di provocare lo stato ipoglicemico è di 0,1g/kg di peso, dosaggi ancora maggiori possono provocare seri danni al fegato.
La sintomatologia dell’ipoglicemia si riconosce dai tremori, debolezza e dalle disfunzioni visive. Come per l’uomo, la rapida somministrazione di zucchero può alleviare i sintomi portando l’animale fuori pericolo. Subito dopo, è bene portare il cane dal veterinario per ulteriori controlli.
Avocado
La sua polpa è ricca di Persina, fungicida lievemente tossico per i cani. Non si conoscono i meccanismi d’azione di questa molecola nel cane poiché gli effetti più gravi sono stati registrati in altre specie animali come bovini, cavalli e soprattutto uccelli. Nei cani, può provocare problemi di carattere gastrointestinale ma sono molto rari gli episodi di avvelenamento grave.
Patate crude
Le patate crude sono pericolose a causa della solanina (tossica anche per l’uomo). Questa molecola è un alcaloide steroide tossico, che si trova maggiormente concentrato nelle parti verdi della patata e nei germogli. La solanina si comporta come la nicotina: blocca la capacità distensiva dei muscoli che rimangono in uno stato di stimolazione continuo. Anche i sintomi sono simili a quelli dell’intossicazione per nicotina (vedi sopra). La dose tossica è molto elevata e raramente raggiungibile. Per un cane di media taglia servirebbero almeno 250g di soli parti verdi della patata cruda.
Sostanze tossiche contenute nel cibo industriale per animali
È abitudine molto diffusa, tra i proprietari di cani e gatti, nutrire questi animali con alimenti provenienti dall’industria di settore ma il problema che si nasconde dietro all’impiego di farine animali e cereali nella loro produzione è doppio: da una parte, la presenza di additivi artificiali utili a prolungare la scadenza del prodotto; dall’altra, la bassa qualità delle materie prime.
Alcuni dei conservanti e antiossidanti artificiali presenti nel mangime per cani e gatti di tipo industriale dimostrati tossici sono:
- Nitriti e nitrati (E249, E250, E251, E252) servono a mantenere più a lungo il sapore e l’odore dell’alimento, l’impiego massiccio maschera il colore del cibo facendolo sembrare più fresco e di qualità. L’assunzione di nitriti provenienti dall’elaborazione industriale delle carni è stata dichiarata causa accertata di cancro allo stomaco nell’uomo dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro).
- Micotossine: sono sintetizzate dalle muffe e possono proliferare nel mangime per animali a causa dell’elevata concentrazione di cereali. Le più diffuse sono le aflatossine, ocratossina A e le fumonisine. Hanno effetti sugli organi (fegato e rene) ma anche a livello globale su tutto l’organismo; sono per lo più cancerogene.
- Addensanti: alcuni degli addensanti utilizzati nel cibo umido come la carragenina (E407) a lungo andare può provocare problemi di infiammazione intestinale nei cani e nei gatti.
- Metalli pesanti: a questo gruppo appartengono tutti i metalli con un numero atomico superiore a quello del Ferro (55). Alcuni di loro sono necessari per l’organismo in quantità molto basse ma, superati certi limiti, sono causa di avvelenamento. I principali metalli pesanti presenti nel cibo sono mercurio, piombo, cadmio e alluminio. Scatenano disfunzioni di tipo immunitario e degenerative. Sono presenti nelle scatolette metalliche del cibo umido e in alcuni alimenti come il mais e il pesce: Il tonno e il salmone ne contengono molto a causa dell’inquinamento di oceani e fiumi.
Fonti: La salute nella ciotola, Alessandro Prota, gruppo Macro e Barf, la dieta naturale per il tuo cane, Petra Rus & Enio Martelli, Sperling and Kupfer.