La torsione gastrica nel cane o sindrome da dilatazione (GDV) è un problema molto grave che colpisce soprattutto i cani con il petto ampio, ma che può manifestarsi in qualsiasi razza. Una dieta corretta e alcuni semplici accorgimenti possono essere utili per prevenire l’insorgenza di questa pericolosa patologia. È importante poi imparare a riconoscerne i sintomi, in quanto se non si interviene prontamente la torsione gastrica può mettere in serio pericolo la vita del nostro fedele animale.
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Cos’è la dilatazione gastrica
La sindrome da dilatazione gastrica è una patologia che progredisce rapidamente e mette in serio pericolo la vita del cane. La condizione è di solito conseguente a dei pasti abbondanti e provoca una dilatazione dello stomaco causata dal cibo ingerito e dai gas che questo forma durante il processo di digestione. Se questi gas non riescono ad essere espulsi, lo stomaco inizia a dilatarsi ed espandersi, aumentando il volume e la pressione, con alcune gravi conseguenze: il sangue richiamato dallo stomaco è eccessivo e non riesce a ritornare verso il cuore e i polmoni, ostacolando così le funzioni vitali; le pareti dello stomaco possono lacerarsi; tutto l’organismo soffre dello scarso apporto di aria che provoca la morte delle cellule in molti tessuti.
Nei peggiori dei casi poi, lo stomaco si dilata così tanto da ruotare all’interno dell’addome contorcendosi su se stesso (da qui il nome di torsione gastrica). La rotazione può provocare un blocco dell’afflusso di sangue alla milza e allo stomaco, provocando al cane uno stato di shock.
L’animale in queste condizioni deve essere immediatamente portato dal veterinario per essere stabilizzato ed è necessario intervenire con la chirurgia per riportare lo stomaco nella sua posizione originaria in maniera definitiva.
Quali sono le razze più predisposte
Statisticamente, i cani con il petto largo e profondo sono più a rischio per la torsione gastrica. Tra le razze più colpite troviamo:
- l’Alano
- il San Bernardo
- il Weimaraner
- il Setter Irlandese
- il Setter Scozzese
- il Barboncino
- il Basset Hound
- il Pinscher
- il Bobtail
I cani che pesano più di 45kg hanno approssimativamente il 20% di rischio di avere una dilatazione gastrica nel corso della vita. Va però detto che ogni cane può essere colpito da questa patologia, persino un Chihuahua. Nei cani piccoli anziani occasionalmente si verifica una dilatazione gastrica senza torsione. Anche la predisposizione genetica gioca un ruolo importante, e gli animali che arrivano da una linea riproduttiva che presenta casi di GDV ne saranno più facilmente colpiti. I maschi risultano poi più colpiti delle femmine, e anche l’età è un fattore rilevante: secondo un recente studio, il rischio maggiore lo corrono i cani che hanno più di 7 anni.
Dieta e prevenzione domestica
Fortunatamente ci sono delle azioni di prevenzione molto semplici che possiamo intraprendere quotidianamente per ridurre sensibilmente il rischio che il nostro cane sviluppi questa brutta patologia.
È importante ad esempio dividere la quantità giornaliera di cibo in due pasti o più, piuttosto che in uno solo. La torsione gastrica tende infatti a verificarsi dopo un pasto molto abbondante che obbliga le pareti dello stomaco a dilatarsi a dismisura. Dividere le porzioni evita questo tipo di sovraccarico.
Anche mangiare molto rapidamente è un fattore di rischio, quindi se il nostro cane tende ad abbuffarsi possiamo pensare di suddividere ulteriormente il pasto e offrirgli poco cibo per volta, magari diviso in più ciotole da proporgli a distanza di qualche minuto.
La scelta del cibo è poi fondamentale nella prevenzione. Con il cibo umido il cane corre meno rischi di sviluppare la dilatazione gastrica rispetto al cibo secco. In particolare, dobbiamo fare attenzione alle crocchette che contengono acido citrico come conservante e a quelle che elencano tra i primi 4 ingredienti in etichetta degli oli (olio di girasole, grassi animali, ecc.). Meglio scegliere invece cibo secco di qualità che contenga carne e altri derivati animali ricchi di calcio (ad esempio carne di agnello o pollo, pesce, ossa) elencati tra i primi quattro ingredienti in etichetta.
Infine, anche il temperamento del cane influisce sulla probabilità di sviluppare la GDV. I soggetti più a rischio sono infatti risultati essere i cani dal carattere particolarmente nervoso, ansioso, aggressivo o spaventato. Quindi aiutare il nostro cane ad essere più tranquillo e rilassato può essere un’ottima prevenzione, e non solo per la torsione gastrica ma anche per tutta una serie di conseguenze negative che lo stress può avere sull’organismo. Oltre a garantire un ambiente di vita sereno e cercare di evitare le situazioni che sappiamo essere molto stressanti per il nostro animale, possiamo contribuire al suo benessere psicofisico con integratori naturali che contengono sostanze dall’azione calmante o con alimenti già arricchiti di questi ingredienti (come ad esempio l’olio o il cibo alla canapa).
Sintomi da non sottovalutare
Vista la gravità della situazione, è importante saper riconoscere la torsione gastrica fin dai primi sintomi per portare il nostro cane al più presto da un veterinario.
Di solito la dilatazione si manifesta a distanza di 2 o 3 ore dopo che l’animale ha consumato un pasto abbondante, anche se non è escluso che possa avvenire in qualsiasi altro momento.
Lo stomaco si dilata contro la parte posteriore della gabbia toracica e il cane appare visibilmente gonfio, in particolar modo sul fianco sinistro. Picchiettando gentilmente sul rigonfiamento appena dopo l’ultima costola dovrebbe prodursi un rumore vuoto, come di un tamburo.
Il respiro del cane diventa difficoltoso a causa dello stomaco espanso che va a premere sul diaframma. Il gonfiore di quest’organo comprime anche i vasi sanguigni dell’addome, il sistema circolatorio non funziona più correttamente e l’animale finisce in stato di shock ipovolemico. Questa fase è caratterizzata da un’estrema debolezza, dall’abbassamento della temperatura corporea e da una grave insufficienza respiratoria. Infine, il cane collassa e l’addome dilatato diventa evidente quando l’animale giace sul fianco.
L’intervento del veterinario è fondamentale per salvare la vita al paziente a quattro zampe e non c’è tempo da perdere: la situazione può degenerare nel giro di alcuni minuti o al massimo di poche ore.
Cure e intervento chirurgico
Una volta arrivati nell’ambulatorio veterinario, non è possibile distinguere se si tratta di dilatazione con o senza torsione da una semplice analisi visiva o con la palpazione, ma è necessario effettuare una radiografia e altri test per verificare se lo stomaco si è attorcigliato o meno.
È necessario intervenire immediatamente per ridurre la pressione sulle pareti dello stomaco e sugli altri organi interni. Il veterinario a questo scopo proverà innanzitutto a introdurre una sonda gastrica. Se questo tentativo non dovesse risultare efficace a causa della torsione dello stomaco, procederà infilando un grosso ago o un catetere nell’organo passando attraverso la pelle per ridurre la pressione.
In contemporanea bisogna subito adottare misure d’emergenza utilizzando farmaci salvavita e fluidi intravenosi per stabilizzare il paziente. Appena il cane sarà in condizione di affrontare un’anestesia, sarà necessario intervenire chirurgicamente per riportare lo stomaco nella sua posizione originale e per eliminare eventuali tessuti morti.
Per evitare che la GDV si ripresenti, il veterinario può inoltre eseguire due tipi di interventi: la gastropessi, in cui lo stomaco viene suturato alla parete addominale, e la piloroplastica, che consiste nell’apertura chirurgica del piloro per migliorare il flusso in uscita dallo stomaco.
Probabilità di sopravvivenza
Le possibilità di sopravvivere dipendono da molti fattori, tra cui: quanto è durato l’episodio di GDV, il grado dello shock, la gravità delle condizioni, problemi cardiaci, necrosi delle pareti dello stomaco, durata dell’intervento chirurgico, ecc.
Purtroppo, anche nei casi non particolarmente complicati, il tasso di mortalità in seguito alla torsione gastrica si attesta sul 15-20%. Percentuale che, secondo un recente studio, si alza in presenza delle seguenti complicazioni:
- fino al 38% se al momento della diagnosi era presente un’aritmia cardiaca;
- tra il 28 e il 38% se il danno ai tessuti richiede la rimozione di parte dello stomaco;
- tra il 32 e il 38% se diventa necessario rimuovere anche la milza.
Vantaggi della chirurgia preventiva
I dati sulla sopravvivenza a un episodio di torsione gastrica non sono purtroppo incoraggianti, e per questo motivo il veterinario potrebbe consigliare la chirurgia preventiva come miglior forma di tutela per il nostro cane, se appartenente alle razze maggiormente a rischio.
Ricordiamo che Alani, San Bernardo e Weimaraner detengono purtroppo il primato per casi di GDV, ed effettuare una gastropessi preventiva – di solito in concomitanza con l’intervento di sterilizzazione per ottimizzare l’anestesia e non doverla eseguire due volte – potrebbe salvare loro la vita.
Come già detto, nella gatropessi lo stomaco viene fissato alla parete dell’addome e grazie a questo intervento si evita nella maggior parte dei casi la torsione, anche se purtroppo l’operazione non esclude che ci possa essere comunque una dilatazione. Dagli studi emerge che senza gastropessi, la dilatazione gastrica si ripresenta nel 75% dei casi, quindi è un intervento sicuramente da prendere in considerazione con attenzione.