Può sembrare fin troppo ovvio ma felini e canidi sono molto diversi fra loro per quanto riguarda l’alimentazione. I gatti, infatti, appartengono alla famiglia dei carnivori stretti e non tollerano con la stessa facilità dei cani parte dei nutrienti presenti nelle diete non specifiche. Se siamo abituati a pensarli insieme ciò è dovuto, in parte, al modo in cui l’immagine commerciale dell’industria del petfood è solita presentarceli. Tuttavia, la verità è che si tratta di due animali con bisogni e caratteristiche fisiologiche diverse che non dovrebbero essere accomunati per il semplice fatto che entrambi facciano parte della nostra vita quotidiana.
La prima caratteristica che dobbiamo tenere presente nei gatti è che questi animali non sono in grado di sintetizzare da soli alcuni nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo come la taurina (aminoacido essenziale ottenuto a partire della cisteina) o la vitamina A, indispensabile per la salute oculare. Per assumere queste molecole nella loro corretta proporzione è necessario integrarle nella dieta sin dai primi mesi di vita del gattino.
I gatti hanno bisogno di tempo per purificare l’organismo dalle scorie della digestione. In natura, infatti, i felini alternano periodi di digiuno a quelle di ingesta di cibo di forma regolare. Durante queste pause, il suo metabolismo elimina le eventuali tossine residuali che si sono accumulate come prodotto della digestione. I gatti domestici invece mangiano tutti i giorni e sono anche molto insistenti perché gli sia dato cibo costantemente. Bisogna però fare attenzione perché sovralimentarlo può portare l’animale non solo ad ingrassare (con i conseguenti problemi legati all’obesità) ma anche allo sviluppo di malattie croniche derivate dall’accumulo di residui metabolici (contenuti, ad esempio, negli amidi e nelle farine di cereali) che possono scatenare una risposta autoimmune eccessiva dando luogo a reazioni allergiche e intolleranze alimentari.
Caratteristiche specifiche del gatto
Sono in grado di sentire tossine presenti nel cibo. La putrescina fa parte del gruppo di sostanze residuali derivate dalla decomposizione degli aminoacidi presenti nelle proteine e conosciute come con il nome di amine biogene. Può trovarsi all’interno di prodotti carnici industriali di scarsa qualità conservati per lungo tempo e che, per motivi legati appunto alle condizioni di conservazione, possono entrare in processo di putrefazione. L’olfatto del gatto è in grado di percepirla nel cibo umido perciò non è poi così raro vedere il nostro miccio rifiutarsi di mangiare alcuni cibi in scatola. I cani, invece, sono in grado di accettare anche cibi in processo di decomposizione poiché il loro grado di adattabilità è molto più elevato.
Il cibo per gatti deve contenere la taurina. I gatti hanno bisogno di questo aminoacido essenziale presente soltanto nelle sostanze animali perché non possono biosintetizzarla da soli. La taurina si trova all’interno delle proteine di origine naturale presenti nella carne rossa (fegato e viscere) così come nelle uova e nei latticini. Nei cibi industriali estrusi, questa sostanza si degrada a conseguenza delle elevate temperature con cui viene trattata, perdendo le sue ricche proprietà e deve essere integrata posteriormente. La taurina è fondamentale nello sviluppo del muscolo cardiaco, la sua carenza può provocare problemi come la cardiomiopatia dilatativa. Agisce anche come antiossidante ed è importante per la salute delle cellule della retina. La mancata assunzione di taurina e di vitamina A tramite la dieta crea problemi di tipo cardiaco e di cecità. È molto importante leggere sempre l’etichetta del cibo che compriamo e controllare che si tratti di un alimento completo arricchito con taurina.
L’importanza degli integratori. Alcuni elementi essenziali per la sintesi proteica come le vitamine, ma anche alcuni acidi grassi come l’acido linoleico non sono presenti in maniera sufficienti quando si parla di dieta domestica o alimenti industriali non equilibrati; vanno perciò integrati per mantenere in salute il nostro animale e prevenire lo sviluppo di malattie.